venerdì 31 agosto 2018

Le inchieste di BovaByte: I GIOCHI NON SARANNO MAI COME LA REALTÀ

Carissmi lettori, torno su queste pagine dopo tanti, tantissimi anni (l'ultima volta che feci la mia triste apparizione fu nel 1999, e forse non mi chiamavo neanche Amilcare) (così imparo a dare meglio i nomi alle immagini JPEG... ndP), per illustrare il risultato di una delle mie grandi inchieste, così grandi che mi hanno richiesto ben sei anni di ricerche, finanziate mensilmente da un (pozzo senza) fondo europeo. Alla fine, il sacrificio di pubblico denaro è servito a dimostrare una triste realtà (del resto, personaggio triste, realtà triste: tutto torna ndP), così triste che immagino coprirà di mestizia tutti coloro che investono soldi, passione e tempo nei videogiochi. Infatti, vado ora a dimostrare che...

I VIDEOGIOCHI NON SARANNO MAI UGUALI ALLA REALTÀ

Ebbene sì, cari i miei lettori. AMD, Nvidia e tutte le altre cercando da anni di ottenere la cosiddetta “grafica fotorealistica” anche in 3D, e magari un giorno ci riusciranno, i programmatori, dal canto loro, si stanno affaticando a rendere i loro modelli 3D sempre più complessi e sempre più simili alla realtà, non limitandosi soltanto a riprodurre le asperità del terreno ma cercando, con texture sempre più raffinate, di riprodurre anche le irregolarità della natura, introducendo un coefficiente casuale in tutte le cose che fanno. Ma ciò non basterà. I videogiochi non saranno mai uguali alla realtà e la colpa è soltanto dei sistemi di controllo. Già. Avete mai preso seriamente in considerazione l'idea di sostituire agli oggetti di uso comune, i corrispettivi simulacri in plastica da collegare alla porta USB? Io l'ho fatto, e adesso vi illustrerò i risultati (di alcuni posso fornire anche una prova fotografica).

Caso n°1 - IL JOYSTICK AL POSTO DELLA CLOCHE  

Tutti i produttori di hardware per PC hanno in catalogo almeno un joystick “capace” (dicono loro) di riprodurre le funzionalità di una cloche vera, ma avete mai provato a entrare in una cabina di pilotaggio, e manomettere il cockpit come mostrato nella nostra strabiliante fotografia? Secondo voi, quante possibilità ci sono che questo aereo funzioni ancora come prima? Basta infatti un errore di taratura, o anche un'improvvisa defaillance dei driver per l'USB, che questo aereo andrà inevitabilmente a schiantarsi, con tutto il carico umano al suo interno. Se voi foste a conoscenza che l'aereo su cui state per imbarcarvi adotta una soluzione del genere, salireste ancora a bordo? O fingereste un improvviso attacco di peritonite fulminante?


Caso n°2 - IL MULINELLO DELLA PLAYSTATION AL POSTO DELLA CANNA

Tempo addietro abbiamo visto un curioso mulinello da pesca in plastica, e abbiamo provato a usarlo per pescare veramente in un lago dell'Oahia (Amilcare, vorrai dire dell'Ohio, spero! NdP) (no, no, proprio dell'Ohaia, perché mentre ci andavo mi sono fatto male NdAmilcare) (aaaaargh! NdBovas), ma senza ottenere grandi risultati. Il filo di nylon, legato con lo scotch, si staccava sempre, e poi, per quanto pigiassimo sul tastino con la croce, il pesce proprio non ne voleva sapere di risalire. Forse dovevamo premere il quadratino o il cerchietto...

Caso n° 3 - LA CHITARRINA DI GUITAR FREAKS AL POSTO DELLA STRATOCASTER

Abbiamo chiesto a Pedro Juan Rodrigo Alvarez do Licenziamendo, famosissimo chitarrista di una band hard-rock-carioca sudamericana, di esibirsi a un concerto con la chitarrina di plastica di Guitar Freaks, assicurandolo del fatto che avrebbe fatto sicuramente una bella figura lo stesso. Del resto, il bamboccio che la usava con maestria in quella lontana sala giochi londinese aveva raccolto su di sé almeno una dozzina di sguardi ammirati, per cui chissà cosa avrebbe potuto ottenere un famoso chitarrista di fama condominiale come lui. Eppure, arrivato a metà della prima canzone è stato bersagliato da fischi, fiaschi e verdure assortite. Il concerto è terminato con un linciaggio mentre cercava, disperatamente, di eseguire l'assolo di “The Final Countdown” degli Europe, ovviamente in versione carioca.

Caso n° 4 - IL VOLANTINO COL FORCE FEEDBACK MONTATO SULLA GOLF

Questa era un'idea fantastica. Un vero e proprio volante per PC messo al posto di un vero e proprio volante per autovetture. Semplice da muovere, con due pedali al posto di tre (vuoi mettere la vita senza la frizione...), il cambio sulle alette e, perché no, otto comodi tasti funzione sulle razze, in modo da accedere immediatamente alle funzioni avanzate dell'autoradio. Pensate, con il comodo force feedback, sarebbe stato possibile anche accorgersi di aver fatto un pauroso frontale grazie alle vibrazioni! Eppure, il collaudo è stato un disastro: per via della scarsa rotazione dell'apparecchio è stato del tutto impossibile eseguire manovre come il parcheggio in retromarcia, la quale inoltre si attivava automaticamente dopo aver frenato (e insistendo col piede). Curvare era un problema e al minimo spostamento rispetto all'asse l'auto cominciava a sterzare. Insomma, con un volante finto al posto di un volante vero anche il miglior pilota si trasformava immediatamente in una donna alla guida. Un vero disastro.

Quindi, ragazzi miei, è inutile che speriate: fino a che i controller dei videogiochi rimarranno questi... i videogiochi non saranno mai uguali alla realtà, le simulazioni saranno sempre molto limitate e... no. Non vale montare sulla macchina mouse e tastiera!



A cura di Amilcare Paolini
Personaggio triste

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