venerdì 8 febbraio 2019

Le nostre ricorrenze: 19 ANNI (quasi) DI psDOOM!

Questo articolo apparve originariamente nell'aprile del 2010, a 10 anni esatti (più o meno, si sa che con noi l'esattezza è rigorosamente spannometrica) dalla release iniziale, per cui palrare di ricorrenza poteva anche avere senso. Adesso è febbraio e di anni ne sono passati altri 9. Quindi parlare di ricorrenza non ha molto senso e poi diciamocelo: 19 anni che razza di ricorrenza è? Potevamo aspettare ancora un anno e sarebbero stati venti? Ma se poi ce lo fossimo dimenticati? Chi ne aspettava altri cinque o dieci per fare cifra tonda? Per cui, amici, niente sbattimenti e riecco l'articolo tale & quale! Buona rilettura. -Noi Bovas


Ai mostri più grossi e cattivi sono riservati i processi più importanti...
Cari lettori di BovaByte, parte da questo mese l'ennesima “rubrica nella rubrica” che si sa quando parte, ma non si sa mai quando arriva, se arriva, e quanto dura il viaggio. In altre parole, di tanto in tanto ci rammenteremo di qualche particolare anniversario e lo menzioneremo qui, ma non aspettatevi una rimembranza al mese perché se no non se ne esce più. In ogni caso, il mondo informatico è costellato da tanti piccoli grandi avvenimenti che, a causa della loro specificità o delle lobby dell'informazione, non raccolgono lo spazio e la notorietà che meritano. Ma per fortuna ci siamo noi che, non sapendo cosa scrivere altrimenti, abbiamo deciso di giungere in soccorso di queste sfortunate ricorrenze e consegnarle agli annali come meritano.
Questo mese, per esempio, ci occupiamo dell'uscita, tra marzo e maggio del 2000, del più utile strumento di amministrazione che le macchine *nix abbiano mai avuto: psDoom. In pratica, un'interfaccia grafica per i comandi 'ps', 'renice' e 'kill' basata sullo storico sparatutto di iD Software. Grazie a psDoom, utenti e amministratori di sistema potevano vagare per i primi livelli del gioco – o in stanze create per l'occasione – uccidendo mostri che, in realtà, rappresentavano i processi (e quindi i programmi) in esecuzione sulla macchina. Insomma, cari utenti di Windows, immaginatevi di premere Ctrl+Alt+Canc e, invece di vedere apparire il serioso task manager di Microsoft, di poter sparare ai processi e di “ammazzarli” nel senso letterale del termine: una vera goduria per qualunque system administrator! PsDoom nacque per scherzo, ma arrivò a un notevole grado di sviluppo, comprendendo alcuni automatismi per evitare che i processi si ammazzassero casualmente con il fuoco amico, eventualità che nelle prime versioni trovava questa giustificazione ironica: “in una macchina particolarmente impegnata, non è inusuale che il sistema operativo ammazzi qualche processo a caso”. Inoltre, se un utente privo dei necessari permessi uccideva un task che non gli competeva, a “morire” era solo la sua rappresentazione all'interno di psDoom, mentre il mostro ad esso associato sarebbe riapparso automaticamente di lì a poco. Infine, ferire un processo invece di ucciderlo si limitava ad alzarne il grado di “gentilezza”, facendo sì che esso lasciasse più risorse a disposizione degli altri programmi in esecuzione. Dieci anni sono passati ma, purtroppo, psDoom non è ancora diventato il task manager standard delle distribuzioni di Linux. Peccato.

Se eseguito da root, psDoom entra in god-mode e impedisce ai mostri di uccidere l'utente. Del resto, uno è root mica per niente...


Con i livelli personalizzati, attivi solo con le versioni registrate di DooM, è possibile entrare come root in una stanza piena di ogni genere di arma.

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