giovedì 14 gennaio 2021

Basta figuracce: ecco le lenti a contatti!

Il mondo del lavoro, cari i miei quattro o cinque lettori, è cambiato notevolmente. Il passaggio epocale dal proletariato operaio a quello del terziario prima, e dal proletariato del terziario a quello disoccupato poi, ha fatto sì che ognuno di noi si crei, con il passare del tempo, una fitta rete di parentele, amicizie e semplici conoscenze che i markettari di oggi chiamano semplicemente “contatti”. Il livello della nostra ramificazione sociale si calcola proprio in base al numero di contatti a disposizione, zelantemente equidistribuiti fra la rubrica del cellulare, quella del client di posta elettronica e quella di almeno due o tre programmi di instant messaging, perché sicuramente sarà capitato a tutti di lavorare per diverse aziende che, manco a dirlo, usano programmi differenti per comunicare. Differenti anche da quello che usiamo noi a casa, ovviamente. Ma nell'epoca di Internet si assiste anche a una progressiva rarefazione dei rapporti sociali: si ha a che fare con più persone, è vero, ma le si frequenta meno di prima. Raramente si associa un volto a tutti i nomi che popolano le nostre rubriche e, quando succede, spesso è solo per occasioni una tantum. Il problema di tutto questo, per chi non ha una memoria fotografica e non è gran che fisionomista, è riconoscere queste persone quando le si incontra per caso una seconda, terza o quarta volta a distanza di mesi (o di anni). Ma ancora una volta io, il sagace inventore di BovaByte, ho una soluzione che, costi di produzione a parte, tornerà certamente utile a chiunque: dal tutore dell'ordine, che potrà riconoscere all'istante qualsiasi criminale profilato in un database, al semplice Signor Rossi che, in questo modo, non farà la solita figura barbina di fronte a un “perfetto sconosciuto” che, invece, gli chiede come va, come sta sua moglie, come stanno i figli e magari altri dodici amici comuni. Ho infatti inventato le...


LENTI A CONTATTI

Come suggerisce il nome, le “lenti a contatti” differiscono dalle più minuscole sorelle a contatto per il fatto che... beh... gestiscono i contatti.

Le lenti a contatti si presentano sotto forma di comuni occhiali, a cui è applicato uno schermo OLED trasparente, una webcam, un microprocessore SOC e un ricetrasmettitore wireless.

Il sistema funziona per mezzo di una webcam, di una veloce connessione 3G, wi-fi o bluetooth, e di un server centrale installato sul proprio computer di casa o su un nodo di Internet. Con un po' di fantasia potremmo anche usare Facebook, Twitter o altri social network, con tutte le foto in essi contenute. La webcam riprende costantemente il panorama circostante e, ogni tre secondi, ne invia una scansione completa al server centrale.

Le lenti a contatti sono potentissime!
Permettono infatti di riconoscere
anche una persona che appena
si intravede dietro le altre!

Questi, per mezzo di un potente software di riconoscimento facciale, individua tutte le persone presenti sulla scena e le confronta con un data base di contatti che avremo memorizzato precedentemente: in caso trovi un'occorrenza, invia alle lenti degli occhiali – rivestite da uno schermo OLED trasparente – la fotografia della persona già conosciuta, accompagnandola con nome, cognome e una brevissima nota informativa. Breve, ovviamente, perché nel breve arco di tempo richiesto tra un saluto e l'aspettativa di essere riconosciuti il sistema deve aver già fornito una risposta che l'utente abbia avuto modo di leggere. Il software, ovviamente, va affinato in modo che non sorgano imbarazzanti falsi positivi e che, nel contempo, sia facile avere accesso sulle informazioni contenute: non è bello salutare come un vecchio compare di puttan-tour il prete che ci ha sposati, per esempio, e allo stesso tempo è necessario che la privacy sia sempre garantita, impedendo a un'altra persona di accedere al nostro portafoglio di conoscenze. Allo scopo, la procedura di login verso il server centrale verrà eseguita esclusivamente dalle lenti, dopo aver effettuato una scansione dell'iride del portatore: in questo modo, se vostra moglie vi ruberà gli occhiali e incrocerà una ex non avrà la sgradita sorpresa di leggere note come “Notte di fuoco dopo l'addio al celibato”. Sarebbe quanto meno imbarazzante, oltre che potenzialmente lesivo per la vita matrimoniale. Per inserire immediatamente una nuova entry sarà sempre possibile usare la webcam contenuta negli occhiali: abbiamo appena stretto la mano a un nuovo cliente, o a una persona che ci ha presentato un nostro amico? Nessun problema, una veloce toccatina alla stanghetta e via, il nuovo profilo verrà immediatamente spedito al server, comprensivo di un breve filmato AVI con la registrazione del momento delle presentazioni. Alla prima occasione, sarà lo stesso server a chiederci di inserire manualmente nome, cognome e nota informativa. Da quel momento in poi, la persona in questione sarà irrimediabilmente schedata nel nostro computer. Che ne dite, non è geniale? Secondo me lo è, ma a quanto mi ha detto un amico avvocato, questa mia geniale e utilissima invenzione violerebbe più o meno tutte le leggi in materia di protezione della privacy e, per tanto, non può essere commercializzata. Ancora una volta, leggi scritte da vecchi bacucchi che non capiscono le moderne tecnologie impediscono a noi tutti di godere di una comodità in più. Abroghiamole!

Siamo molto lontani dal luogo del primo incontro, ma nulla sfugge alle lenti a contatti! La persona schedata salterà fuori immediatamente...



A cura di Angelico Medaglia

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