Così io, il vostro amatissimo Angelico Medaglia, ispirato da quell’altro genio che è Alex Rossetto (questo almeno spero lo conosciate tutti, comunque sia è stato lui a darmi l’idea di un attrezzo come quello che sto per presentarvi, dopo un pranzo da Pastarito), posso finalmente presentarvi la mia favolosa cucchietta, costruita in un unico esemplare dal Mastro Ferraio di Colìzia Pillo, un paesino d’alta montagna.
La cucchietta è il giusto compromesso tra la capacità di inforcare i cibi, tipica della forchetta, e quella di raccogliere i liquidi, tipica del cucchiaio. Purtroppo, allo stadio attuale va riscontrato come la quantità di brodaglia gestibile dalla cucchietta in un singolo passaggio sia purtroppo paragonabile a quella di un cucchiaino da caffè, e come la capacità di infilarsi nei cibi sia il 70% inferiore a quella della forchetta tradizionale. Ma non demordo: la soluzione è infatti rappresentata dall’ottimo saggio “Vivere nella frenesia di oggi: impariamo a mangiare con la stessa velocità dei Cinesi”, che consiglio a tutti i futuri utenti della cucchietta di leggere avidamente. Lo trovate su Ammazzon.com e in tutte le peggiori librerie fallite della terra.
La cucchietta in tutto il suo magnifico splendore |
A cura di:
Angelico Medaglia
Inventore incompreso (e disgraziato)