Lavorare col computer, si sa, non è sempre facile. Non tanto per la difficoltà in sé di avere al proprio cospetto un collaboratore elettronico velocissimo, sì, ma stupido come un ferro da stiro un po' più evoluto, quanto per la micidiale capacità di quest'ultimo di smettere di funzionare – per motivi invariabilmente misteriosi – proprio nel momento del maggiore bisogno. E sapete qual è la periferica che di solito ne fa le spese? Non importa se il problema è un bug nel software, non importa se il filesystem si è corrotto, non importa nemmeno se una ventola si è fermata o se è colpa di Bill Gates, a rimetterci la pelle (pardon, la plastichina) di solito è il mouse. Una vittima incolpevole e inconsapevole, le cui uniche colpe sono soltanto quella di aver perso il proprio filo grazie all'evoluzione tecnologica, e quella di essere il primo oggetto a portata di mano dell'adirato operatore. Non si contano i mouse rottamati da improvvisati emuli di Nicola Vizzoni in preda a una crisi di nervi, sottoposti a un repentino decollo e destinati a un fragoroso schianto contro il muro antistante, sul pavimento o, nei casi più sfortunati e maggiormente scenografici, esattamente al centro dello schermo. Ebbene, questa strage di dispositivi innocenti è destinata a finire grazie al mio incredibile...
MOUSE GIROSCOPICO A RETRO-RAZZI
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Il mouse giroscopico a retro-razzi torna dal suo padrone come un fedele servitore, nonostante questi l'abbia scagliato contro il muro a velocità smodata |
L'idea alla base di questo prodotto, di cui ho realizzato un mock-up che certamente farà piacere a una nota casa produttrice di origine svizzera, è tanto semplice nella sostanza quanto difficile (e straordinariamente costosa ndBovas) nella realizzazione, perché richiede uno studio approfondito nella miniaturizzazione delle parti. Fondamentalmente, si tratta di un mouse dotato di un giroscopio, di un accelerometro (e questo non dovrebbe essere difficile, c'è in ogni telefono ormai!) e di un paio di razzi propulsori collegati ad altrettante sfere basculanti, che ne consentono l'orientamento in base alla direzione da prendere. Il mouse, normalmente, funziona esattamente come tutti gli altri: basta spostarlo su un piano in tutte le direzioni perché trasmetta la sua posizione relativa al puntatore sullo schermo. L'accelerometro, tuttavia, tiene attentamente sott'occhio la velocità con cui viene mosso e, nel caso quest'ultima superasse abbondantemente le abitudini del proprietario, interverrebbe il giroscopio per calcolare la posizione relativa nello spazio a tre dimensioni: in caso di decolli, avvitamenti o cadute fuori programma, il mouse attiverebbe automaticamente i razzi che, sempre grazie al giroscopio e a una versione custome del programma per Android “Livella a Bolla”, cercherebbero di riportare lo sfortunato oggetto non soltanto a una posizione di equilibrio, ma anche sul tavolo dell'adirato utente (che ormai avrà sbollito la propria rabbia, e si sarà già preoccupato del costo di un nuovo mouse). Una futura e più costosa versione del mouse giroscopico a retro-razzi potrebbe anche includere un rilevatore GPS che, all'occorrenza, potrebbe riportare il mouse a casa, qualora l'utente fosse proprio arrabbiato nero e si fosse divertito a scagliarlo lontano servendosi di una fionda, di una catapulta o di un piccione viaggiatore. I problemi evidenziati con i primi prototipi riguardano la bassissima durata delle batterie e le dimensioni dei razzi propulsori, purtroppo non ottimali al di fuori di Brobdingnag. Per il momento, infatti, non è stato ancora possibile realizzare un prototipo più piccolo di 10 metri, e nemmeno vi diciamo quante pile AAA siano state necessarie per muoverlo di 10 centimetri! Ma io non desisto, e prima o poi riuscirò a vendere il brevetto di questa utilissima invenzione, osteggiato per il momento da tutti i produttori che vedrebbero diminuire le vendite per i “replacement” dei propri mouse (essì, è sicuramente tutta una congiura... ndBovas).
(segue con:
Le soluzioni alternative di BovaByte!)
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Il mouse giroscopico a retro-razzi si risolleva da una potenziale caduta. Un sistema a pane imburrato impedisce al mouse di cadere rivolto dalla parte sbagliata |
A cura di Angelico Medaglia
Inventore incompreso (e semirincoglionito)